18 Ottobre 2022
Di
Federica Verona

Cantiere scuola, un'opera d'arte per le case popolari

È stato presentato mercoledi 12 ottobre, presso la sede del Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, l’intervento dell’artista Roberto Coda Zabetta dedicato alla ex-scuola del Parco La Spezia in via Rimini a Milano, alla presenza di Anna Scavuzzo, vicesindaca del Comune di Milano, Alessandro Russo di Gruppo CAP, Federica Verona, fondatrice di Super Il festival delle periferie di Milano, Henrik Blomqvist, video-maker.
Roberto Coda Zabetta ha ultimato il suo intervento che avvia un nuovo corso per questo edificio, rigenerato nelle forme di uno straordinario e colossale monumento di colore bronzeo, in attesa della sua completa demolizione nella primavera 2023.
La realizzazione dell’opera e la sua presentazione al pubblico, si collocano al culmine di un lungo processo avviato nel 2019 dal dialogo tra Gruppo CAP e Super e nasce dalla concreta necessità di porre in sicurezza la struttura nella quale erano state rilevate importanti tracce di amianto.
Coordinato dall’architetto Federica Verona l’intero progetto è stato sancito dal patto di collaborazione, siglato lo scorso 26 luglio, che comprende il Comune di Milano, il Municipio 6, Gruppo CAP, Super, Roberto Coda Zabetta, Negro Servizi, Consorzio Cooperative Lavoratori, Black Mamba Production, Paola Caterina Manfredi Studio e Romeo Safety Italia, e che insieme alla cittadinanza stabilisce un piano di azioni comuni per la valorizzazione dell’area pubblica che circonda il nuovo Headquarters di Gruppo CAP in via Rimini.
Con il suo intervento Coda Zabetta non cerca un’astratta provocazione. Rifacendosi a una tradizione gloriosa dell’arte, l’artista vuole che la scuola e i valori che essa rappresenta brillino con la più scultorea delle tinte, il bronzo appena lucidato. La scuola ha riacquisito luce ed è pronta per essere temporaneamente restituita ai cittadini e resa fruibile visivamente nelle forme di una monumentale scultura ambientale.
Un omaggio alla città, al quartiere e ai suoi abitanti, tanto più prezioso, proprio perché reso leggero e vivo dalla sua stessa volatilità, dall’essere destinato a scomparire entro un ristretto numero di mesi.
 

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