4 Dicembre 2017
Di
Federica Verona

La prima de "Le sette giornate di Super"

Campacavallo, gli orti di Via Padova, La casa Ecologica, Serpica Naro e molte altre le realtà che si sono incontrate a porte chiuse a La Casa della Carità  per La prima de "Le sette giornate di Super, il festival delle periferie" iniziata sabato 2 dicembre. L'appuntamento alle 14.30. Nonostante alcune defezioni per colpa di un virus di stagione, la presenza è stata alta. Sono state infatti quasi una cinquantina le realtà che si sono presentate puntuali per conoscere il programma e iniziare a ragionare insieme sui temi che noi di Super abbiamo lanciato e proposto.

 

Dopo un intervento introduttivo di Federica Verona che ha delineato obiettivi e metodo, ha preso la parola Don Virginio Colmegna, presente in sala, per un saluto attraverso il quale ha sottolineato l'interesse di seguire il processo dl lavoro che abbiamo iniziato e dove ha precisato l'importanza del ruolo dell'urbanistica nella riqualificazione dei processi rigenerativi della città.

 

A quel punto, sono stati presentati i laboratori: La vita tra le case, facilitato da Jacopo Lareno e Ambra Lombardi con l'affiancamento di Federica Verona per Super; Risignificare, facilitato da Lorenza Salati e Giulio Focardi con l'affiancamento di Carlo Venegoni; Essere piccoli, essere grandi, facilitato da Barbara di Tommaso con l'affiancamento di Chiara Lainati; Il racconto dei racconti, facilitato da Jacopo Tondelli con l'affiancamento di Diletta Sereni e infine: Per un'idea di capitale sociale, facilitato da Rosanna Prevete on l'affiancamento di Nicla Dattomo.

I gruppi hanno avuto un po' di tempo per riunirsi in gruppi e disporsi attorno ai temi che preferivano, e anche di ricollocarsi rispetto alle scelte iniziali fatte, di seguire un laboratorio piuttosto che un altro.

 

 

Ogni facilitatore ha attivato un proprio metodo di lavoro, di sicuro ogni tavolo ha riservato una parte alla conoscenza dei partecipanti e una seconda sull'accogliere gli stimoli dettati dalle domande che, per ogni tavolo, il gruppo di Super, il festival delle periferie, aveva preparato. Da subito sono nati dibatti profondi in alcuni tavoli, o questioni aperte in altri. 

 

Dopo due ore di lavoro intensivo, senza pausa, i gruppi si sono sciolti e ci si è ritrovati insieme per condividere questioni e temi emersi da un primo confronto.

I lavori di ogni laboratorio partiranno infatti a gennaio e si chiuderanno ad aprile, ogni laboratorio sarà itinerante e verrà ospitato da realtà differenti. Saranno sempre a porte chiuse e si apriranno alla fine di ogni giornata dedicata per l'intervento di un testimone privilegiato diverso di volta in volta.

La giornata di sabato è stata molto utile per lanciare una base di lavoro pur sapendo che si aggiungeranno altre persone ai gruppi di lavoro e nuove cose emergeranno.

 

 

Dalla restituzione dei facilitatori è emerso che sono state affrontate questioni molto trasversali, comuni a più di un laboratorio. In generale il livello di discussione è stato molto alto e denso. Da oggi infatti si inizierà a lavorare ai materiali prodotti da condividere con i partecipanti ma anche con coloro che non sono riusciti a essere presenti. In generale è stata una grande occasione, a detta dei partecipanti, per potersi conoscere, scambiare pensieri, confrontarsi su basi comuni. 

 

Scambi @Giuseppe Blasi

 

Alle 19.00, finiti i lavori di restituzione, tutto il gruppo si è trasferito al vicino Circolo Cerizza per la presentazione alla città. A iniziare la serata le note di Juan Carlos Vega de l'Orchestra di Via Padova mentre la gente arrivava e si predisponeva. Poi è stata la vota del gruppo di Super che, di fianco al biliardo, davanti alle foto dei 23 tour di questi due anni di lavoro, proiettate su un telo gentilmente prestatoci da Dar Casa, con un bicchiere di vino in mano, ha raccontato ai partecipanti l'intenzione di promuovere un lavoro corale, che parta dalle realtà stesse e che metta insieme istanze, criticità, proposte che siano condivise e che possano essere utili, oltre alle realtà che così le mettono a sistema, anche a chi governa la città. Un modo per far capire più a fondo che, questo grande volontariato civico, capace di attivare palinesti continui, nella periferia milanese, può davvero avere voce in capitolo per orientare scelte e decisioni anche complesse. 

 

 

I facilitatori hanno infine raccontato in breve i temi legati ai laboratori e il metodo di lavoro. Una platea attenta ha ascoltato e, durante il concerto, ha fatto domande, chiesto informazioni e parlato con le realtà che erano rimaste per l'aperitivo.

 

 

 

E sulle note di Bamboleiro, incalzati dagli anziani avventori del Circolo Cerizza, il gruppo di Super, insieme ai facilitatori e ad alcune realtà rimaste, non ha resistito e si è lanciato in danze acrobatiche chiudendo la serata e dando a tutti appuntamento a gennaio.

 

Le fotografie sono di Giuseppe Blasi

 

Qui la diretta della presentazione:

 

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